Chi siamo

La storia dell’allevamento
Fongaro Renato, titolare dell’affisso E.N.C.I. – F.C.I. Fongaro’s, pratica l’attività venatoria con il cane da ferma da  sempre.
Il padre, cacciatore di origini campagnole padane, aveva sempre avuto l’occasione di possedere cani da ferma provenienti da nobili lombi in quanto assiduo frequentatore di campi prove.
Verso il 1970 e per concessioni materne, iniziò a seguirlo sia a caccia che alle prove di lavoro, appassionandosi alla concretezza ed all’eleganza degli “inglesi” piuttosto che alle razze continentali da ferma (che stima egualmente). Con l’aiuto del padre inizia quindi a “tarare l’occhio” per distinguere le potenzialità di un campione di lavoro da uno scellerato maratoneta.
Quindici anni fa raccolse i frutti della selezione di un maturo amico cinofilo della scuola “Puttini e Fanton” che fece della qualità (al contrario dell’allevamento estensivo) vessillo di battaglia.

Il motto del maestro/mentore “Un mezzo inglese è sempre più concreto di un continentale intero” lo convince a tal punto che ancora oggi ne è portavoce.
Gli studi universitari gli permettono di approfondire la preparazione cinofila (Psicologia e Comportamentismo del cane, Anatomia, Fisiologia, Cinognostica, Meccanica animale e Morfologia funzionale) affrontando testi scientifici che purtroppo mancano, ancora oggi, in Italia.
Mai pago d’imparare e confrontarsi nella cinofilia parlata ed applicata sul campo, matura convinzioni che sfociano nel 1998 in un manuale intitolato …Io però amo gli “inglesi”. Linotipia Verga, © Verona 1999, di cui si trova una vecchia bozza non corretta navigando nel web.
Nel proseguo della carriera cinofila e dopo aver ridotto oltre ogni limite il calibro del proprio fucile, si avvicina all’arte della falconeria seguendo il corso per falconieri della A.I.F. (Associazione Italiana per la Falconeria) ed accoppiando, nel proseguo, cani da ferma ed Astore per la caccia alla Scolopax Rusticola Linnae. Praticando questa difficile arte venatoria, compare su riviste specializzate italiane e francesi. Tale attività gli consentirà di sottoporre i soggetti del proprio allevamento ad un dressaggio ancor più rigoroso, valutando così l’equilibrio psichico dei propri cani.
Attualmente concilia la professione di farmacista con quella dell’allevatore, scrittore, articolista freelance dei più letti periodici del settore venatorio, collaboratore dei alcuni siti web del settore e consigliere del Gruppo Cinofilo Veronese (delegazione E.N.C.I. Verona).
Il suo allevamento di Setter vanta alle spalle riproduttori del calibro di Rusty del Dianella (CH it & internaz. di lavoro), Radentis Gian (CH it & internaz. di lavoro), Dun del Meschio (CH it di lavoro), Decor Lot (CH it & internaz. di lavoro), Edgar del Roveto (CH internaz. di lavoro) ed altri soggetti che raccolgono il vanto della cinofilia italiana dell’ultimo trentennio, permettendogli di fissare importanti caratteristiche nella progenie delle sue fattrici.

Sequenza di caccia alla beccaccia con Astore e cani da ferma

Le origini del Setter inglese
Per quanto riguarda le origini del Setter Inglese, la più attendibile risulterebbe quella che vede il suo capostipite nell´antico bracco da quaglie spagnolo o "chien d'oysel" (un antico Epagneul della penisola iberica) utilizzato come cane da caccia con la rete. Questa tipo di caccia era praticata intorno al XIV secolo e consisteva nel distendere rapidamente una rete sopra selvaggina e cane, dopo che quest´ultimo aveva segnalato le prede avvicinandosi lentamente e silenziosamente per evitare di farla involare. La razza chien d´oysel compare ufficialmente in un testo scritto da un appassionato allevatore, il conte di Foix (Gaston Foebus), solo il secolo successivo al suo primo utilizzo. Nel 1500 la letteratura inglese riporta numerose descrizioni di cani d´origine spagnola (ma provenienti dalla Francia) che ricordano moltissimo le caratteristiche del Setter Inglese moderno, sia nella forma sia nelle prestazioni venatorie Al di là delle polemiche dell'epoca relativamente alla maternità, si deve sicuramente agli inglesi il merito d´averla definita nella sua caratteristica peculiare: la ferma flessa con il posteriore a volte vicino al terreno. Il termine "Setter" ipoteticamente derivato da to sit (sedersi) o to set (puntare), è inoltre inequivocabilmente anglosassone. Il perfezionamento della razza, che porterà alla nascita del Setter Inglese moderno, si deve però ad un calzolaio, Sir Edward Laverack che, grazie ad un´ingente eredità, divenne così ricco da potersi completamente dedicare per quasi cinquant´anni alla sua più grande passione: la cinofilia venatoria. A partire dai migliori soggetti della Gran Bretagna egli fondò una linea che selezionò con cura (a cavallo tra il 1700 e il 1800) e che fece riprodurre in stretta consanguineità. Anche se alla sua morte un altro allevatore (Sir Purcell Llewellin) affinò ulteriormente il Setter Inglese, il nome della razza rimane indissolubilmente legato a Laverack. In Italia la razza fu ulteriormente perfezionata e fissata da illustri ed abili allevatori tanto che i soggetti Setter Inglese "italiano" sono oggi i migliori nel mondo.